I Medici, Lorenzo il Magnifico, il Savonarola, Dante, il Brunelleschi e Michelangelo: questi sono solo alcuni degli esimi personaggi che si potevano incontrare a Firenze dal Medioevo in poi. La città toscana preserva ancora memorie straordinarie di questi geni, tra chiese, palazzi nobiliari, giardini ma soprattutto musei.
Non basterebbe una settimana per visitare tutte le aree museali fiorentine, ma ci sono tre musei in particolare che rappresentano una vera istituzione a Firenze e devono assolutamente essere visitati.
Non basterebbe una settimana per visitare tutte le aree museali fiorentine, ma ci sono tre musei in particolare che rappresentano una vera istituzione a Firenze e devono assolutamente essere visitati.
La Galleria degli Uffizi
Quello che oggi è preso d’assalto quotidianamente da migliaia di turisti, in passato era un luogo riservato solo alla famiglia Medici e a pochi eletti. La Galleria degli Uffizi è stata infatti commissionata da Cosimo I de’Medici al Vasari ed era anche un modo per valorizzare l’adiacente Palazzo Vecchio.
Oggi nelle raffinate sale della Galleria degli Uffizi, dalle cui finestre si ammira lo scenografico Ponte Vecchio, sono conservate opere di artisti come Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci, Botticelli e Durer.
Ad esempio, nella Sala dei Primitivi sono esposte le pale di Duccio, Giotto e Cimabue, mentre nell’area dedicata al ‘400 si alternano la Madonna del Solletico del Masaccio, le lance egregiamente dipinte da Paolo Uccello e il famoso Dittico dei Duchi di Urbino realizzato da Piero della Francesca (facilmente riconoscibile è l’iconico profilo di Federico di Montefeltro).
Le opere simbolo del museo sono poi lo scudo con la Medusa dipinto dal Caravaggio con una impressionante espressione terrorizzata, l’Annunciazione di Leonardo da Vinci e le due monumentali opere del Botticelli, ossia La Nascita di Venere e l’Allegoria della Primavera.
La tanto leggendaria Sindrome di Stendhal trova il suo fondamento in questo museo dove il visitatore resta letteralmente frastornato dall’arte, in ogni sua forma e specie.
Oggi nelle raffinate sale della Galleria degli Uffizi, dalle cui finestre si ammira lo scenografico Ponte Vecchio, sono conservate opere di artisti come Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci, Botticelli e Durer.
Ad esempio, nella Sala dei Primitivi sono esposte le pale di Duccio, Giotto e Cimabue, mentre nell’area dedicata al ‘400 si alternano la Madonna del Solletico del Masaccio, le lance egregiamente dipinte da Paolo Uccello e il famoso Dittico dei Duchi di Urbino realizzato da Piero della Francesca (facilmente riconoscibile è l’iconico profilo di Federico di Montefeltro).
Le opere simbolo del museo sono poi lo scudo con la Medusa dipinto dal Caravaggio con una impressionante espressione terrorizzata, l’Annunciazione di Leonardo da Vinci e le due monumentali opere del Botticelli, ossia La Nascita di Venere e l’Allegoria della Primavera.
La tanto leggendaria Sindrome di Stendhal trova il suo fondamento in questo museo dove il visitatore resta letteralmente frastornato dall’arte, in ogni sua forma e specie.
La Galleria dell’Accademia
In Piazza della Signoria, davanti all’ingresso di Palazzo Vecchio, si trova la statua del David di Michelangelo: ebbene si tratta solo di una copia, in quanto l’originale si trova nella Galleria dell’Accademia in Via Ricasoli. La nascita di questo spazio nel 1784 si deve al Granduca di Toscana Pietro Leopoldo e oggi rappresenta una tappa imperdibile di una vacanza a Firenze.
Certamente tutto ruota attorno al David di Michelangelo, scultura realizzata i primi anni del ‘500 scolpendo un unico blocco di marmo: l’eroe, rappresentato nell’attesa di affrontare il gigante Golia, mostra una tensione muscolare così veritiera da impressionare e affascinare i visitatori. Il David è il punto focale della Galleria di Prigioni decorata con le sculture mai completate dallo stesso Michelangelo, sembrano quasi figure ciclopiche nell’atto di liberarsi dalla nuda pietra.
Da vedere anche la Sala del Colosso dove è possibile ammirare dipinti del Filippino Lippi, del Perugino e del Ghirlandaio: spiccano tra tutti la botticelliana Madonna del Mare e il Cassone Adimari, raffigurante un tipico corteo nuziale quattrocentesco. Questa sala ospita anche il modello scultoreo del Ratto delle Sabine realizzato dal Giambologna, la cui versione originale decora oggi la Loggia del Lanzi.
Certamente tutto ruota attorno al David di Michelangelo, scultura realizzata i primi anni del ‘500 scolpendo un unico blocco di marmo: l’eroe, rappresentato nell’attesa di affrontare il gigante Golia, mostra una tensione muscolare così veritiera da impressionare e affascinare i visitatori. Il David è il punto focale della Galleria di Prigioni decorata con le sculture mai completate dallo stesso Michelangelo, sembrano quasi figure ciclopiche nell’atto di liberarsi dalla nuda pietra.
Da vedere anche la Sala del Colosso dove è possibile ammirare dipinti del Filippino Lippi, del Perugino e del Ghirlandaio: spiccano tra tutti la botticelliana Madonna del Mare e il Cassone Adimari, raffigurante un tipico corteo nuziale quattrocentesco. Questa sala ospita anche il modello scultoreo del Ratto delle Sabine realizzato dal Giambologna, la cui versione originale decora oggi la Loggia del Lanzi.
Il Museo di San Marco
Proseguendo lungo Via Ricasoli si arriva all’ex Convento di San Marco: in questo luogo, apparentemente austero all’esterno, si svolse una intensa attività religiosa. Qui infatti risiedettero due personaggi legati alla storia fiorentina, ossia Girolamo Savonarola e il Beato Angelico. Sono le opere di quest’ultimo a rendere straordinario il Museo di San Marco, con sublimi affreschi che decorano molti ambienti del convento: ad esempio nelle celle si possono ammirare il Noli Me Tangere, le Tre Marie alla Tomba e il capolavoro rinascimentale dell’Annunciazione.
Nell’austero refettorio si trovano invece la Deposizione della Croce, con tanto di colline toscane dipinte sullo sfondo, e una pala d’altare decorata col Giudizio Universale.
Una visita al Museo di San Marco permette anche di ammirare da vicino la cella del Savonarola, che sarà poi condannato al rogo in Piazza della Signoria nel 1498 e la Biblioteca: resa da Lorenzo de’Medici come una sorta di circolo letterario del Rinascimento, nella Biblioteca sono conservati numerosi volumi sia in latino che in greco, compresi i libri di Pico della Mirandola e Poliziano.
Nell’austero refettorio si trovano invece la Deposizione della Croce, con tanto di colline toscane dipinte sullo sfondo, e una pala d’altare decorata col Giudizio Universale.
Una visita al Museo di San Marco permette anche di ammirare da vicino la cella del Savonarola, che sarà poi condannato al rogo in Piazza della Signoria nel 1498 e la Biblioteca: resa da Lorenzo de’Medici come una sorta di circolo letterario del Rinascimento, nella Biblioteca sono conservati numerosi volumi sia in latino che in greco, compresi i libri di Pico della Mirandola e Poliziano.