L’importanza della sanificazione
Fornire delle direttive precise in questo momento è fondamentale per tutelare la salute pubblica. È stato dimostrato che i contagi avvengono con più facilità in locali chiusi e dove c’è un contatto stretto tra le persone. Inoltre considerando che il virus sembrerebbe resistere in determinate condizioni sulle superfici fino a 9 giorni, nasce l’importanza di sanificare con maggiore frequenza i luoghi in cui c’è un continuo scambio di persone.
Principale differenze tra sanificazione, disinfezione e pulizia
Sanificazione, disinfezione e pulizia non possono essere utilizzate come sinonimi, nonostante spesso vengano utilizzate con la stessa accezione. Vediamo nello specifico le principali differenze:
– La pulizia è strettamente legata alla rimozione della polvere, macchie e tutto ciò che è facilmente visibile
– La sanificazione consiste nell’utilizzo di prodotti specifici e attrezzature volte a ridurre la carica batterica presente negli ambienti e nelle superfici.
– La disinfezione consiste nella distruzione di microrganismi patogeni su oggetti o superfici con l’ausilio di agenti disinfettanti fisici o chimici.
I prodotti utilizzati per la sanificazione sono di natura chimica, quelli riconosciuti come validi dal Ministero della sanità sono il Perossido di idrogeno, l’ipoclorito di sodio e l’Etanolo. Essendo prodotti dannosi per l’uomo si raccomanda un risciacquo efficace dopo l’utilizzo.
Nella sanificazione sono comprese anche azioni quali la derattizzazione e la disinfestazione effettuate da ditte specializzate. Anche la qualità dell’aria dev’essere ottimale in termini di umidità, temperatura, ventilazione. Si raccomanda di mantenere sempre un buon ricambio d’aria o utilizzare apparecchi appositi quali ozonizzatori in grado di eliminare dagli ambienti chiusi muffe, funghi, virus e batteri e inoltre i cattivi odori.
Frequenza dei trattamenti
Su questo non vengono fornite delle precise indicazioni dal governo, lasciando alle imprese la decisione di valutare quando emerge la necessità di una sanificazione, fermo restando la assoluta importanza di eseguire le pulizie ordinarie con frequenza giornaliera o anche più volte nel corso della giornata, affiancata dalla disinfezione.
Ovviamente nel locali in cui c’è una più ampia circolazione di persone (palestre, farmacie, supermarket)dovrebbero eseguire la sanificazione una volta alla settimana mediamente, mentre altri (parrucchieri, uffici) anche ogni due settimane.
Decreto Cura Italia
Sono stati introdotti degli incentivi per la sanificazione degli ambienti lavorativi, in un’ottica di contenimento dei contagi da Covid 19. Questi incentivi consistono nel riconoscimento di un credito d’imposta del 50 per cento per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro effettuati nell’anno 2020, con massimale di 20 mila euro. Un’estensione di questo ammortizzatore sociale riguarda anche gli acquisti per disinfettanti mani o prodotti per disinfettare le superfici o quelli riguardanti ad esempio le barriere in plexiglass.
Costo della sanificazione
Ogni attività commerciale ha caratteristiche diverse per cui la spesa per una sanificazione varia in base a diversi fattori.
È importante precisare che se non sia stato rilevato nel locale nessun caso positivo al Covid 19 non è obbligatorio rivolgersi ad una ditta specializzata per eseguire la sanificazione, ma il datore di lavoro può eseguirla in autonomia rispettando le linee guida.
Affidandosi a ditte specializzate possiamo affermare che il prezzo medio di una sanificazione è di euro 200 per mq per le superfici più piccole fino ad arrivare a 400 euro per la superfici più grandi.
Considerazioni finali
Nonostante tutte le misure che si possono adottare, rimangono fondamentali l’uso dei dpi idonei, il distanziamento sociale e e igienizzare le mani frequentemente con soluzioni a base alcolica. Queste ultime devono obbligatoriamente essere messe a disposizione anche dei clienti in tutte le attività commerciali all’ingresso.